mercoledì, gennaio 17, 2007

SPUTTANING
Allora, iniziamo l’opera di distruzione della mia persona, non che goda di chissà quale fama, ma almeno le cose imbarazzanti le avevo tenute da parte per me…grazie Ele, a buon rendere.
p.s. : non posso garantire ke nessuno sappia ciò ke segue.

1) Alle medie avevo un insegnante di educazione tecnica (Basilio, n.d.r.) che a dir poco mi odiava, mi chiamava “la Mummia”. Se vogliamo dirla tutta quel soprannome volendo mi calzava anche, non è che all’epoca fossi sto gran che di pischelletto iperattivo a scuola, anzi, me la dormivo gloriosamente…comunque… C’è da premettere che nella mia scuola media le pareti erano fatte fino a un metro e mezzo di altezza in muratura, il resto era un’allegra vetrata.
Una volta, durante una sua lezione, nella quale aveva elargito voti come 0+, 1--, 1,5 e via dicendo, venne chiamato in direzione; si alza, esce dalla classe, lo vedo incamminarsi fuori in corridoio e infine scompare dove finisce la vetrata…bene…lì mi alzo e inizio a fargli l’internazionale gesto del SUKA portando le braccia tese da sopra la testa verso il pacco con le mani a paletta. Dopo soli 10 secondi il cornutone riappare inaspettatamente al di là del vetro e mi sgama in pieno nel bel mezzo della mia performance. Oltre alla gran figura di merda mi becco una bella nota per “Atti Osceni” e una succosa convocazione dei genitori. Buona la prima!

2) Questa è pessima…Prima elementare, intervallo, si scende in cortile; nel pieno di un avvincente “rincorrimi tu che poi ti becco io” vengo colto da una serie di crampi intestinali. Essendo piccino, non ho ancora il controllo delle mie funzioni corporali, ma cerco di trattenermi; purtroppo, per colpa del mio agonismo, mi impegno al massimo nel gioco e, per sfuggire alla cattura, pianto giù uno scatto poderoso che culmina però nella peggior “cagata addosso” della mia vita. Beh, ormai è fatta, in tutti i sensi, quindi decido di starmene zitto zitto nella speranza che nessuno se ne accorga e continuo a giocare facendo finta di niente. Si ritorna in classe, tutti al loro posto seduti ognuno sulla propria sedia, tranne me: avevo in più un bel cuscino dimmerda sotto al culo. Prego che nessuno se ne accorga, e finchè sto seduto fila tutto liscio. Purtroppo a un certo punto ho la geniale idea di alzarmi per temperare la matita: è la fine. Il tanfo si libera da sotto al mio culo ed invade la stanza. Ritorno a sedere, passano 2minuti e il mio vicino inizia:” che puzza di merda, che puzza di merda!” Si gira verso di me e urla:” sei tu!sei tu che puzzi di merda!”…come negare, avevo mosche da otto chili che mi ronzavano attorno….

3) Fobia…Quasi nessuno sa che ho la fobia di telefonare a casa alla gente; se devo chiamare sul cellulare non ho problemi, ma se il numero da chiamare è di rete fissa allora vado nel panico e non chiamo nemmeno sottotortura. La cosa vale anche per il rispondere: se ricevo una telefonata da un fisso, faccio moooolta fatica a rispondere se ce la faccio, a meno che non conosca molto bene il numero chiamante(es. casa, papà ufficio, villa kapakkione). Molto probabilmente questa fobia mi è rimasta da quando ero piccino; chiamai mio padre in ufficio una volta, senza salutarlo iniziai a parlare, dopo 5 minuti che parlavo mi sentii dire”ma con chi parlo prego?”. Scherzone di mio padre, che mi voleva far pagare la “maleducazione” di non aver salutato a inizio telefonata. Thanks Daddy. Odio il telefono e telefonare.

4) Ho partecipato con il mio amico Pietro ai provini per il Grande Fratello 4(o 5 nn ricordo). Insieme abbiamo accompagnato mia sorella, la malata di protagonismo che aveva la smania di entrare e ci credeva veramente. Comunque, levataccia, megafila, che abilmente ho saltato per un buon 80% grazie alla mia faccia di culo, provini lampo senza idea di che dire e incontro imprevisto con Francesco Castelli, che i mie vecchi compagni alla scuola del fumetto ricorderanno come Orchite di Flavio…Una mattinata buttata nel cesso.

5) Dulcis in fundo. Altra fobia, stavolta più stupida…ho una paura fottuta di andare in cantina da solo, non ho idea del perché. Non ho paura di topi, fantasmi, buio o cos’altro, non ne ho la più pallida idea di cosa sia a terrorizzarmi; so solo che se sono costretto ad andarci da solo lo faccio molto in fretta, senza guardarmi dietro e soprattutto correndo.
Le prossime vittime che devono sputtanarsi sono:
Cimo
PaoloHili
Siry
La Fayna
Robi

6 commenti:

lancha2012 ha detto...

Quella della merda è capitata praticamente uguale al mio vicino di banco alle elementari (non ricordo quale anno, ma tipo il terzo/quarto). Sì, immagino sia stato un momento orribile.
La mia figura di merda te la linko qua: http://robbinho.blogspot.com/2006/05/figura-di-merda.html
Comunque già l'hai letta.

Anonimo ha detto...

Muaha! Come la fate lunga per qualche storiella da raccontare! :D

La ele

fayna ha detto...

ahhahah, bellissime storie. Rivangherò nel mio passato e presto avrai mie notizie!
un paio ce leho già pronte..

Anonimo ha detto...

ok, le mie figure demmerda:
- avrò avuto 4-5 anni, si camminava sul lungomare e c'era folla. Come tutti i bambini insofferenti non andavo al passo dei genitori, ero un po' più avanti. A un certo punto caccio un urlo bestiale e corro indietro piangendo a rifugiarmi dai miei. Non so come mai, ma ho avuto questa reazione. Semplicemente avevo visto una coppia, se non ricordo male erano lei una seedorf al femminile, e lui un tipo biondo. Oppure erano due seedorf, uomo e donna, ma immensi. Oh, lì per lì ho avuto questa strana reazione.

-in spagna, si andava a casa di amici di amici, e per fare uno scherzo avevamo addobbato uno dei nostri a ceco. Bastone bianco e occhiali da sole. Tanto non lo conoscevano, volevamo fargli vivere il miracolo della conversione in diretta. Scherzo stupido, punito dal passaggio di una vera cieca (accompagnata da uno) incrociata nel tragitto per andare alla festa.

- in sicilia, strada in salita nel centro del paesino. C'è un po' di traffico, quindi le macchine in salita fanno quel gioco di frizione che ormai dominiamo tutti (o quasi). Io ero fuori dalla salagiochi e riconosco mio zio nella sua ritmo bordeaux. Era nel pieno di gioco di frizione, ma io per l'entusiasmo e per intrattenerlo in quei momenti di attesa decido di improvvisare un balletto. Mi metto a ballare sul suo cofano. Non avevo calcolato il gioco di frizione. Lui mi fa: "MA SEI SHEEEMO?". Io sbianco e per giorni ho gli incubi di rincontrarlo per il paese. A pensarci però aveva ragione lui.

Anonimo ha detto...

eh eh! la fobia della cantina ce l'ha anche la Roby (mia coinquilina)!

Anonimo ha detto...

aAAAhhhhHHHHHHHHHH
il grande fratello!!!!!!
non me lo ricordavo più!!!